La storia
Bracciano è una cittadina di circa 20000 abitanti situata nella parte settentrionale della città metropolitana di Roma, inserita nel pregevole contesto ambientale dei monti Sabatini, affacciata sul grande lago di origine vulcanica a cui dà il nome. Il suo territorio è sede di coltivazioni e allevamento, ma è anche in buona parte ricoperto da boschi. La sua economia è prevalentemente basata sui servizi, a cui si affianca il settore agricolo, mentre scarso o assente è il settore manifatturiero. Riguardo ai servizi, Bracciano è sede di numerose caserme e centri di addestramento delle forze armate, che danno lavoro a una parte importante della popolazione. La vicinanza con la Capitale, la buona dotazione di infrastrutture, la bellezza dei luoghi e il mino prezzo di mercato delle abitazioni, sono stati di grande attrattiva nella scelta di Bracciano come luogo in cui vivere. Altre importanti attività che danno lavoro ai braccianesi sono quelle legate all’aeroporto di Fiumicino e al centro di ricerca ENEA della Casaccia. Dai dati sotto esposti, si può osservare come in soli undici anni la popolazione di Bracciano sia cresciuta di più di un terzo, passando da quasi 14 mila abitanti alla fine del 2000 a quasi 20.000 alla fine del 2014, con un incremento di quasi 6.000 persone. Dopo una diminuzione dovuta ad aggiustamenti tecnici dati dalla rilevazione censuaria del 2001, l'incremento annuale mostra, una crescita che arriva ad oltre il 5% nel 2003 e nel 2007, e una leggera diminuzione negli ultimi anni, mentre per gli altri anni la crescita è sempre stata superiore al 3%. Dopo il censimento del 2011 la popolazione è rimasta sostanzialmente stabile, iniziando a decrescere lievemente a partire dal 2015. Attualmente la popolazione è di circa 19.000 abitanti di cui circa l'11% sono stranieri. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania, seguita dall'Albania e la Polonia, ma sul territorio sono presenti comunità provenienti anche da Asia e America.
Per il triennio 2022/2025 la Dirigente Scolastica formula l'atto di indirizzo per l'elaborazione del PTOF triennale. Il documento di seguito allegato definisce i seguenti indirizzi generali per le attività della scuola:
- Potenziamento delle attività di inclusione;
- Personalizzazione delle attività della scuola riferite alle azioni di recupero degli studenti in difficoltà e di potenziamento degli studenti in posizione di eccellenza;
- Potenziamento di progetti didattici relativi alla diffusione di una didattica laboratoriale legata alla definizione di ambienti di apprendimento e di laboratorio.
- Promozione e individuazione di attività relative alle STEAM;
- Attività di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo e della povertà educativa;
- Adesione a Progetti PON/ FESR /CONCORSI ENTI PUBBLICI in coerenza con gli obiettivi esplicitati nel PTOF, PDM, RAV;
- Potenziamento delle competenze digitali;
- Attenzione prioritaria agli aspetti emotivi degli studenti;
- Consolidamento dei progetti di riqualificazione degli spazi verdi dei diversi plessi;
- Sviluppo di progetti di consapevolezza di sé e di volontariato;
- Redazione e realizzazione di attività inserite all’interno di curricoli per competenze verticali;
- Inserimento di tutte le attività della scuola nell’ambito di due diversi settori in cui gli apprendimenti formali-non formali e informali vengano tutti equamente e regolarmente valutati.
- Sviluppo di attività che hanno diretta incidenza sulle discipline curricolari ordinarie.
- Potenziamento della pratica sportiva.
- Valorizzazione delle professionalità dei docenti.
- Potenziamento attività per il conseguimento certificazione internazionale lingue anche attraverso reti e cooperazione con altri I.C. dell’ambito o di ambiti limitrofi, sia in modalità in presenza sia in modalità a Distanza;
- Potenziamento attività progettuali comuni di rete con altri I.C.;
- Potenziamento attività di formazione e autoformazione sulla didattica per competenze e sull’uso delle tecnologie nella didattica;
- Potenziamento didattica lingua latina;
- Il superamento della didattica tradizionale, la ricerca di metodologie innovative incentrate sul soggetto in apprendimento e sullo sviluppo di percorsi individualizzati;
- Organizzazione di ambienti di apprendimento strutturati attraverso l'uso flessibile delle aule, la piena funzionalità dei laboratori e degli spazi interni ed esterni;
- Integrazione dell’offerta territoriale con quella dell’Istituto con apertura e assorbimento nel PTOF delle attività proposte dal territorio;
- Apertura della scuola oltre gli orari tradizionali al servizio della comunità;
- Potenziamento, sviluppo o introduzione delle competenze dei settori tecnico e amministrativo ai fini della dematerializzazione, sburocratizzazione, semplificazione di tutta l’attività dell’Istituto comprensivo in supporto all’azione didattica;
- Indicazione nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa del piano di formazione del personale docente e ATA, il fabbisogno di risorse professionali (docenti ed ATA), strumentali, materiali ed infrastrutturali;
- Costituzione di nodi di raccordo tra l'ambito gestionale e l'ambito didattico, al fine di garantire la piena attuazione del Piano Triennale dell'Offerta formativa attraverso: le Funzioni Strumentali individuate dal Collegio Docenti, i Collaboratori del Dirigente Scolastico, i Coordinatori di Classe, i Coordinatori dei dipartimenti disciplinari, i Coadiutori del DS, i Responsabili dei progetti di ampliamento dell’offerta formativa.